COMUNICATO STAMPA

L’augurio dei Vescovi agli Scouts Cattolici Italiani
in occasione del Centenario dello Scoutismo

Il “grazie” delle Guide e Scouts d’Europa Cattolici

Porta la data di oggi, 23 aprile, il messaggio che i Vescovi del Consiglio Permanente della CEI hanno indirizzato agli Scouts cattolici italiani nel giorno in cui ricorre la memoria liturgica di San Giorgio, patrono degli appartenenti al movimento fondato nel 1907 da Lord Baden Powell.
«È un gesto di grande sensibilità pastorale riconoscere allo scoutismo cattolico di essere “un elemento prezioso nel tessuto ecclesiale e sociale del nostro Paese” – commenta il Presidente dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici, Solideo Saracco -. Le due associazioni scout cattoliche italiane contribuiscono, ognuna con la propria specifica pedagogia, a proporre ai ragazzi e alle ragazze occasioni di crescita umana e cristiana e siamo grati ai nostri Vescovi che ci incoraggiano a proseguire sulla strada intrapresa».
Nel testo (in tutto quattro paragrafi) il primo richiamo è per la Legge e la Promessa, si legge infatti:«La legge e la promessa che guidano il vostro “gioco” rendono chiara e verificabile la vostra avventura e orientano la vostra strada». Una strada che propone a chi la intraprende una visione della vita umana in cui sono fondamentali, tra gli altri, valori quali la bontà, la saggezza, la letizia, la lealtà, l’amicizia e che diventa percorribile con uno stile di vita che si racchiude tutto nell’imperativo scout per eccellenza “Estote Parati!”: «Sono due parole latine – si legge ancora – che conoscete bene, è la raccomandazione che Gesù ci rivolge nel Vangelo di Luca (12,35) dove egli richiama l’immagine della cintura ai fianchi e delle lucerne accese. “Siate pronti!”: è lo stile di coloro che vegliano desti nell’attesa, ben preparati per mettersi in strada e camminare speditamente».
Un cammino universale, quello degli scouts, una scuola di vita aperta per tutti, affermano i Vescovi: «Il metodo scout proprio perché è attento alla condizione di ognuno e si adatta a età e provenienze diverse, si presta a essere accolto e praticato da ragazzi e giovani provenienti da molte tradizioni culturali e sociali. È una scuola di vita aperta a tutti».
A loro, ai ragazzi e le ragazze che in tutto il mondo seguono le orme di Baden Powell i Vescovi chiedono di collaborare per la trasmissione e la condivisione del patrimonio della fede: «Occorrono cristiani, uomini e donne, assidui e generosi operai del cantiere in cui si respira l’aria sana e pura del Vangelo e si costruisce un mondo dove si trova più pace e giustizia, più libertà e verità (….). Il vostro fondatore Baden Powell ha indicato più volte la via del metodo scout e la meta costante di tutti gli sforzi educativi: formare i giovani alla più autentica e trasparente testimonianza cristiana e alla generosa assunzione di responsabilità civiche, per una cittadinanza attiva, impegnata a costruire una città dell’uomo solidale e partecipata, soprattutto attenta a dare voce ai più poveri».
«In questa prospettiva – conclude il Presidente degli Scout d’Europa – il nostro impegno, nel giorno in cui rinnoviamo la nostra Promessa scout, sulla strada indicata dai Vescovi è allora quello di educare i giovani a divenire “buoni cristiani e buoni cittadini” per “lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato».

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