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Erano oltre 120 i Capi e gli ospiti che sabato 16 aprile hanno partecipato a Roma, nella magnifica cornice dalla sala “San Bernardo” nella Basilica di S. Croce in Gerusalemme (sede storica dell’Associazione) al convegno “Educare un impegno da condividere”organizzato in occasione del quarantennale con il coordinamento scientifico del nostro Centro Studi Scout d’Europa.
I lavori si sono aperti con l’intervento della professoressa Chiara Giaccardi che ha evidenziato, partendo da un’analisi delle realtà attuale, come i giovani vivono oggi e quanto lo scautismo sia ancora un metodo educativo valido.
“I media sono il nostro ambiente – commenta la Giaccardi – e noi non possiamo che imparare ad abitarlo, senza divenirne schiavi né sovrani. In questi ambienti popolati da vari modelli antropologici (dal narcisismo al self made man) dobbiamo insegnare ad instaurare relazioni autentiche, come ci invita Papa Francesco, e saper abitare i “contro-ambienti” come lo scautismo, la famiglia e la fede”. La professoressa Giaccardi ha poi posto l’accento sulla relazione e sulla “connessione”, tra le persone, che superi la “cultura del provvisorio” ed aiuti i giovani d’oggi nella crisi dell’educazione. In questa visione la docente della Cattolica di Milano ha chiuso l’intervento con le parole di Papa Francesco che esalta lo scautismo per la sua capacità al dialogo ed alla costruzione di ponti “in una società dove c’è l’abitudine di fare muri è bellissimo ricordare come questo attuale viaggio a Lesbo sia un lunghissimo ponte che sta costruendo il Papa”.
A seguire è intervenuta la professoressa Paola Dal Toso, docente dell’università di Verona e Segretaria Generale della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, che ha ripercorso la storia dello scautismo cattolico italiano sua nascita fino alla sfida alla quale oggi sono chiamati i capi scout. “Lo scautismo è un magnifico metodo – sottolinea la Dal Toso – come ha ricordato anche il cardinal Parolin, e nell’ambito pedagogico non esistono altre esperienze che abbiamo una storia così lunga e che riescano ancora oggi ad essere attraenti per i ragazzi. Come capi scout, però, dobbiamo sempre far riscoprire i fondamenti e le origini e riappropriarci della ricchezza dell’idea originale e farla conoscere ai nostri giovani capi”.
Successivamente i nostri Commissari Generali e l’Assistente Generale hanno riassunto la storia dei quarant’anni e del metodo scout in dieci parole: fedeltà, felicità, accoglienza, avventura, intereducazione, politeia, rettitudine, carattere, famiglia e bene comune.

Nel pomeriggio la Presidente dell’UIGSE-FSE Nicoletta Orzes  ha ringraziato l’Associazione Italiana per il prezioso contributo alla vita dell’Unione, di cui quest’anno ricorrono i 60 anni di vita, cui è seguito un intervento di Attilio Grieco sulle ragioni che nel 1976 portarono alla scelta di costituire una nuova associazione.

Successivamente i rappresentanti di diverse realtà ecclesiali  che hanno a cuore la trasmissione della Fede alle nuove generazioni (ACI, FUCI, Comunità S. Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Agesci, Salesiani, Scout d’Europa) si sono trovati in una tavola rotonda per confrontare le diverse esperienze nell’affrontare questa sfida educativa in uno spirito di fraterna condivisione.  

La S. Messa presieduta dall’Assistente Generale don Paolo La Terra ha concluso la giornata.
Molto ben curata l’organizzazione logistica dell’evento da parte del Gruppo ospitante, il Roma 68, che non ha risparmiato sforzi ed energie contribuendo con encomiabile cura e attenzione al singolo, a far sentire ciascuno dei numerosi presenti, come fosse a casa propria.

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