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L’Associazione

Scout d’Europa FSE, presentiamoci

Siamo nati nel 1976 ma il seme dello scautismo è ultracentenario. Profondamente ispirati dal fondatore dello scautismo, Lord Baden Powell, proponiamo ai nostri ragazzi alti ideali a cui ambire.

Siamo italiani, siamo europei, per questo offriamo ai nostri giovani opportunità di confronto con fratelli e sorelle scout italiani e di altri Paesi.

Crediamo in un progetto di crescita che nasce a 8 anni, un cammino ricco di esperienze divertenti e profonde che valorizzano l’unicità di ogni ragazzo che ci viene affidato.
Crediamo nell’intereducazione, percorsi paralleli e in sintonia per vivere e accogliere con pienezza le specificità dell’essere donna e dell’essere uomo.
Crediamo nella ricchezza di una visione lungimirante, fraterna, solidale e cristiana.

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Soci italiani iscritti
Paesi in cui siamo presenti
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Giorni nei campi estivi 2023

“Lo Scautismo è come la bontà: è utile a chi lo dà come a chi lo riceve.”

cit. Lord Baden Powell

Cosa proponiamo

Esistiamo perché crediamo che ci sia una strada per essere davvero felici.
Lo scautismo che proponiamo è un cammino che ha il sapore di una crescita che accompagna bambini e bambine a diventare uomini e donne capaci di impegno, indipendenza e libertà nella loro vita adulta.

Il percorso educativo che proponiamo mira a sviluppare in modo armonico e progressivo il carattere, l’abilità manuale, il proprio corpo e lo spirito di servizio nei confronti del prossimo. Il nostro metodo si basa sull’“imparare facendo”, equilibrato nelle diverse sfere della definizione della propria identità anche attraverso il confronto in piccole comunità, palestre di vita e prove generali per spiccare il volo verso la propria realizzazione personale

Promuoviamo la crescita cristiana attraverso l’approfondimento della fede cattolica, la promozione e lo stimolo ad un’intensa vita sacramentale e la partecipazione alla vita comunitaria della Chiesa.

Come siamo organizzati

Il centro e il cuore della nostra Associazione sono i ragazzi che, in funzione dell’età e del sesso, si suddividono in Lupetti, Esploratori e Rover, per le Branche maschili e Coccinelle, Guide e Scolte per le Branche femminili. Più Unità delle varie Branche costituiscono il Gruppo locale. Ogni Gruppo è supportato da una realtà, chiamata Distretto, che offre vicinanza e sostiene l’azione educativa dei Gruppi. A sua volta il Distretto è sostenuto dalla Regione che permette un confronto e un dialogo tra le varie aree territoriali e con le altre Regioni d’Italia (in totale quattro: Nord, Sud, Est, Ovest).

L’Associazione è guidata dal Consiglio Direttivo (composto da Presidente, Vice Presidente, Commissario Generale Scout, Commissaria Generale Guida, Segretario Generale, Tesoriere Generale, Assistente Generale) che, eletto dal Consiglio Nazionale, realizza l’indirizzo dell’Associazione.

Il Consiglio Nazionale è eletto dall’Assemblea Generale ed è composto da 30 Capi brevettati dell’Associazione che animano la vita associativa e supportano il Consiglio Direttivo e il Consiglio Nazionale.

La vita delle Branche è coordinata e cresce attraverso l’operato del Commissariato Nazionale (composto da Commissari Generali, Commissari Nazionali delle Branche, Commissari Regionali e Assistenti) e delle Pattuglie Nazionali di Branca. La vita associativa è supportata da pattuglie dedicate a esigenze specifiche, ad esempio: Pattuglia Comunicazione, Pattuglia Disabilità, Pattuglie tecniche e altre.

Un po’ di storia

Lo scautismo nasce in Italia nel 1910, ma nel 1927-28 è sciolto dal fascismo per poi essere rifondato nel 1943-1944, alla sua caduta.  Fino alla fine degli anni ‘60, lo scautismo e il guidismo cattolici in Italia si presentano come delle associazioni ben strutturate e in grande crescita numerica.  Negli anni ‘60 sono costituiti dagli scouts dell’A.S.C.I. (Associazione Scautistica Cattolica Italiana) e le guide dell’A.G.I. (Associazione Guide Italiane).

Nel 1969, l’A.S.C.I. (che nel frattempo ha mutato il nome in Associazione Scouts Cattolici Italiani) decise di analizzare la questione della coeducazione e di approfondire i suoi aspetti psicologici, sociologici, culturali e morali, rivolgendo un invito all’A.G.I. per un lavoro in comune. Fino a quel momento, le due associazioni avevano vissuto totalmente separate e quasi senza alcun contatto. A partire da questo momento esse iniziano un lavoro che le condurrà, qualche anno dopo, a fondersi ed a creare una nuova associazione mista. In una riunione congiunta il 4 maggio 1974, i due Consigli Generali dell’A.S.C.I. e dell’A.G.I., decidono di fondere le due associazioni e di dare origine all’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani).

A settembre 1975 giungono a Roma, per il Giubileo, 500 capi, rovers e scolte delle associazioni francese, belga e canadese delle Guide e Scouts d’Europa appartenenti alla F.S.E (Federazione dello Scautismo Europeo). Sono ben visibili con le loro uniformi impeccabili e, in tale occasione, hanno luogo degli incontri con alcuni capi romani che, già da qualche tempo, sono in contatto con loro.
Il Santo Padre, Paolo VI, rivolge alle Guide e Scouts d’Europa un breve discorso, dicendo che essi «sono degli amici» per lui ed aggiunge: «Noi abbiamo una grande fiducia nella vostra presenza, nel vostro lavoro, nella vostra associazione e nello spirito dello scautismo». Queste parole sono destinate ad avere delle ripercussioni importanti, non solo in Francia, ma anche in Italia e in altre nazioni europee.

A gennaio 1976, durante una riunione organizzata dal Centro Studi sullo scautismo, alcuni Capi condividono fra loro esperienze e progetti. L’incontro fra queste persone è la scintilla che fa nascere una nuova idea. Uno dei due Capi è in contatto, già da qualche anno, con le Guide e Scouts d’Europa francesi. Questi Capi trovano così nella F.S.E. una forte aderenza allo scautismo cattolico classico e alla Chiesa, con una forte vocazione europea e una dimensione internazionale. Essi prendono allora la decisione di dare vita ad un’associazione scout cattolica della F.S.E. in Italia.
Vengono presi dei contatti con la Federazione e in particolare con Pierre Géraud-Keraod, Commissario Generale francese e, a quell’epoca, Vice Commissario Federale incaricato per le nuove associazioni. Viene scritto lo Statuto e sono definite le prime regole della nuova associazione. 

Infine il 14 aprile 1976, circa due mesi dopo la prima riunione, una dozzina di Capi e Capo registrano presso un notaio di Roma l’atto di fondazione e lo Statuto della «Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici» e, il giorno stesso, chiedono ufficialmente di entrare a far parte della Federazione dello Scautismo Europeo.
I Gruppi che danno vita all’associazione sono tutti di Roma (Roma 3, Roma 32, Roma 43, Roma 46, Roma 51, Roma 68) e contano un totale di 420 membri, fra cui 350 Capi e ragazzi e 70 Capo e ragazze.
Nasce un nuovo modo di fare scautismo: un’associazione unica, articolata in due Sezioni, maschile e femminile; con Capi e Capo che lavorano insieme per l’educazione dei ragazzi e delle ragazze, con una formazione unitaria nello spirito e nei principi ma differenziata nei mezzi e nelle applicazioni pratiche per rispettare le specificità tipiche dei due sessi.

La notizia della fondazione dell’associazione si diffonde in diverse regioni d’Italia, in maniera costante nel corso degli anni, per arrivare fino al giorno d’oggi in cui l’associazione conta circa 20.000 soci.

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